Storico dell’arte
L’INSIEME ATTRAVERSO I FRAMMENTI.
“Da questo sito”, scrivevo in una canzone (Flip !), “vedo tutto diviso e tutto unito”. Ma dovendo trattare di me stesso come storico dell’arte, dovrò privilegiare senz’altro il diviso (o se si preferisce, il frammentario). È infatti troppo lunga e complessa la mia storia di tecnico “delle Belle Arti”, per pretendere di darne qui un’immagine intera, a tutto tondo. Cercherò di far percepire, in qualche modo, l’insieme attraverso i frammenti: e se non ci riuscirò, pazienza.
Dimore dell’Alto Monferrato
Passi per Cremolino e l’occhio si sofferma su una bella casa lungo la strada: la classica dimora di fine Otto. C’è infatti la data 1884 sopra la porta d’ingresso, e lungo la facciata un pergolato sorretto da colonnine di ghisa. L’immancabile torretta, e a fianco della casa, su un corpo di fabbrica minore, la statua di un ragazzino pensoso. Siamo - direi - un po’ con De Amicis e un po’ con Gozzano.
Microsculture monumentali
Che la monumentalità non sia legata a semplici questioni dimensionali, lo sappiamo; ovvero, dovremmo saperlo. È bello però averne, di quando in quando, una sorprendente conferma. Pensavo alle microsculture in carta e colla di Stefano Mosto: figure alte poco più d’un centimetro, essenziali nei volumi ma ben definite nell’atteggiamento e nell’espressione dei rispettivi movimenti.
Una città fantasma
Nell'entroterra dell'isola di Rodi (che fin dal 1912, con la guerra Italo-Turca, si trovava sotto il dominio italiano), venivano edificate negli anni Trenta le strutture di un'ambiziosa colonia agricola, Campochiaro,
Di terza classe
In un momento di pausa dalle nostre recenti fatiche, Piero Boccardo mi ha messo davanti agli occhi un fascicoletto a stampa, Temi di letteratura per gli esami di concorso ai posti di volontariato e di commesso di terza classe negli Uffizii Civici, secondo il Regolamento del 5 Aprile 1872.
Sul Fiume
Un breve testo ospitato da Gianni Priano sul "Foglio" di Tiglieto, il periodico della biblioteca "Adriano Guerrini". Riprendendo, con variazioni, un discorso già affrontato su questo stesso sito ("Boschi ripali").
Cantautore
Scrivo canzoni per riflettere meglio sulla vita (anche se… “a dirlo son parole”, come asseriva quel tale). Molte mie canzoni nascono dalla ruminazione – non so trovare un’espressione migliore – di materiali verbali raccolti o raccattati e messi via, con la costanza del bricoleur. Una frase colta al volo per strada, ma anche un’epigrafe; il passaggio che ti fa sospendere la lettura del libro, ma anche l’espressione sfuggita a qualcuno che ti sta telefonando. Lo sanno i miei amici: appunto perché amici, sanno cosa potrebbe rischiare di colpirmi o interessarmi, e se capita raccolgono qualcosa per me.
(da Arnesi per fare musica, in “The Mellophonium”, XX, 2010)
Come mi vedono gli altri
Vorrei provare ad essere un'altra persona per vedere me stesso come mi vedono gli altri. Vorrei sapere qual è l'impressione che prova chi non sa per nulla quello che faccio e che sono Quando cammino [...]
A bocca aperta
Unica opzione possibile in questa rigida sera d'inverno, decementare il mio perno e ripensare da capo l'impianto... Mi metto comodo e dico: "Magari poi non è niente". Dall'ombra emerge un odonto che scuote la [...]
Collegamenti
Il gentilissimo fruscio -ma potrei dire sciabordìo - di questa macchina che lava le stoviglie e lascia sempre sui bicchieri un velo chiaro Rumore d’acqua e di pressione come un battello nella notte e [...]
Una punta da cinque
-A fare un lavoro preciso ci andrebbe una punta da cinque. - Ci vuole una punta da cinque? - È meglio una punta da cinque. - A fare un lavoro pulito ci andrebbe uno [...]
Ugo è partito
Non diamo retta a quelle voci trepide, stupide. (Dici:) “Questo mistero è sovraccarico” (E basta che te lo credi, basta che te lo credi…) Tranquillamente, alla maniera sua che più di tanto non dice [...]
Dimore dell’Alto Monferrato
Passi per Cremolino e l’occhio si sofferma su una bella casa lungo la strada: la classica dimora di fine Otto. C’è infatti la data 1884 sopra la porta d’ingresso, e lungo la facciata un pergolato sorretto da colonnine di ghisa. L’immancabile torretta, e a fianco della casa, su un corpo di fabbrica minore, la statua di un ragazzino pensoso. Siamo - direi - un po’ con De Amicis e un po’ con Gozzano.
Microsculture monumentali
Che la monumentalità non sia legata a semplici questioni dimensionali, lo sappiamo; ovvero, dovremmo saperlo. È bello però averne, di quando in quando, una sorprendente conferma. Pensavo alle microsculture in carta e colla di Stefano Mosto: figure alte poco più d’un centimetro, essenziali nei volumi ma ben definite nell’atteggiamento e nell’espressione dei rispettivi movimenti.
Chiacchierando di treni, d’arte e musica alla stazione di Genova Principe
Pétillantes rencontres en Ligurie cette semaine avec la magnifique gare de Gênes, lieu de rendez-vous céleste pour lʹhistorien Franco Boggero, le guitariste Beppe Gambetta et et notre intrépide microphoniste. Entre le passé prestigieux dʹun port de conquérants et les notes de musique du Nouveau Monde, Gênes sʹouvre à vous dans lʹinédit et la poésie. Ma que Bella Genova!
Una città fantasma
Nell'entroterra dell'isola di Rodi (che fin dal 1912, con la guerra Italo-Turca, si trovava sotto il dominio italiano), venivano edificate negli anni Trenta le strutture di un'ambiziosa colonia agricola, Campochiaro,
Di terza classe
In un momento di pausa dalle nostre recenti fatiche, Piero Boccardo mi ha messo davanti agli occhi un fascicoletto a stampa, Temi di letteratura per gli esami di concorso ai posti di volontariato e di commesso di terza classe negli Uffizii Civici, secondo il Regolamento del 5 Aprile 1872.
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