Storico dell’arte

L’INSIEME ATTRAVERSO I FRAMMENTI.

“Da questo sito”, scrivevo in una canzone (Flip !), “vedo tutto diviso e tutto unito”. Ma dovendo trattare di me stesso come storico dell’arte, dovrò privilegiare senz’altro il diviso (o se si preferisce, il frammentario). È infatti troppo lunga e complessa la mia storia di tecnico “delle Belle Arti”, per pretendere di darne qui un’immagine intera, a tutto tondo. Cercherò di far percepire, in qualche modo, l’insieme attraverso i frammenti: e se non ci riuscirò, pazienza.

Land art sul Piota

Percorrendo in discesa, lungo il suo minuscolo asse viario, il borgo medievale di Lerma si finisce, quasi di colpo, sul ciglio della rocca. E da lì, lasciando spaziare lo sguardo, si finisce per individuare, sulla riva del torrente, una serie di grandi disegni fatti con i sassi. Una specie di tranquillo geroglifico che verrebbe voglia di poter interpretare (ma che tutto sommato è anche piacevole così, da guardare e basta).

Porta verde a Morsasco

La porta è affiancata - a destra, sul muro - da una timida scritta che potrebbe indicare la sede di un’associazione, forse di una cooperativa. Ma sopra, l’insegna dipinta a grandi caratteri chiarisce come quella fosse già la Casa del Popolo. E al di sotto trapela un’altra scritta, di analoghe dimensioni, facilmente deducibile (Casa del Fascio).

Mattoidi

Tra i molti testi interessanti di cui un caro amico, Bruno Ciliento, da tempo mi gratifica, ne ripesco uno che forse non avevo considerato con la dovuta attenzione. A meno che, a suo tempo, non l’avessi lasciato da parte proprio perché me ne sentivo in qualche modo coinvolto… (Ma no, non credo.)

Dimore dell’Alto Monferrato

Passi per Cremolino e l’occhio si sofferma su una bella casa lungo la strada: la classica dimora di fine Otto. C’è infatti la data 1884 sopra la porta d’ingresso, e lungo la facciata un pergolato sorretto da colonnine di ghisa. L’immancabile torretta, e a fianco della casa, su un corpo di fabbrica minore, la statua di un ragazzino pensoso. Siamo - direi - un po’ con De Amicis e un po’ con Gozzano.

Microsculture monumentali

Che la monumentalità non sia legata a semplici questioni dimensionali, lo sappiamo; ovvero, dovremmo saperlo. È bello però averne, di quando in quando, una sorprendente conferma. Pensavo alle microsculture in carta e colla di Stefano Mosto: figure alte poco più d’un centimetro, essenziali nei volumi ma ben definite nell’atteggiamento e nell’espressione dei rispettivi movimenti.

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Cantautore

Scrivo canzoni per riflettere meglio sulla vita (anche se… “a dirlo son parole”, come asseriva quel tale). Molte mie canzoni nascono dalla ruminazione – non so trovare un’espressione migliore – di materiali verbali raccolti o raccattati e messi via, con la costanza del bricoleur. Una frase colta al volo per strada, ma anche un’epigrafe; il passaggio che ti fa sospendere la lettura del libro, ma anche l’espressione sfuggita a qualcuno che ti sta telefonando. Lo sanno i miei amici: appunto perché amici, sanno cosa potrebbe rischiare di colpirmi o interessarmi, e se capita raccolgono qualcosa per me.

(da Arnesi per fare musica, in “The Mellophonium”, XX, 2010)

Come mi vedono gli altri

Vorrei provare ad essere un'altra persona per vedere me stesso come mi vedono gli altri. Vorrei sapere qual è l'impressione che prova chi non sa per nulla quello che faccio e che sono Quando cammino [...]

A bocca aperta

Unica opzione possibile in questa rigida sera d'inverno, decementare il mio perno e ripensare da capo l'impianto... Mi metto comodo e dico: "Magari poi non è niente". Dall'ombra emerge un odonto che scuote la [...]

Collegamenti

Il gentilissimo fruscio -ma potrei dire sciabordìo - di questa macchina che lava le stoviglie e lascia sempre sui bicchieri un velo chiaro Rumore d’acqua e di pressione come un battello nella notte e [...]

Una punta da cinque

-A fare un lavoro preciso ci andrebbe una punta da cinque. - Ci vuole una punta da cinque? - È meglio una punta da cinque. - A fare un lavoro pulito ci andrebbe uno [...]

Ugo è partito

Non diamo retta a quelle voci trepide, stupide. (Dici:) “Questo mistero è sovraccarico” (E basta che te lo credi, basta che te lo credi…) Tranquillamente, alla maniera sua che più di tanto non dice [...]

Discografia

Land art sul Piota

18/10/2023|Commenti disabilitati su Land art sul Piota

Percorrendo in discesa, lungo il suo minuscolo asse viario, il borgo medievale di Lerma si finisce, quasi di colpo, sul ciglio della rocca. E da lì, lasciando spaziare lo sguardo, si finisce per individuare, sulla riva del torrente, una serie di grandi disegni fatti con i sassi. Una specie di tranquillo geroglifico che verrebbe voglia di poter interpretare (ma che tutto sommato è anche piacevole così, da guardare e basta).

Porta verde a Morsasco

07/10/2023|Commenti disabilitati su Porta verde a Morsasco

La porta è affiancata - a destra, sul muro - da una timida scritta che potrebbe indicare la sede di un’associazione, forse di una cooperativa. Ma sopra, l’insegna dipinta a grandi caratteri chiarisce come quella fosse già la Casa del Popolo. E al di sotto trapela un’altra scritta, di analoghe dimensioni, facilmente deducibile (Casa del Fascio).

Mattoidi

29/08/2023|Commenti disabilitati su Mattoidi

Tra i molti testi interessanti di cui un caro amico, Bruno Ciliento, da tempo mi gratifica, ne ripesco uno che forse non avevo considerato con la dovuta attenzione. A meno che, a suo tempo, non l’avessi lasciato da parte proprio perché me ne sentivo in qualche modo coinvolto… (Ma no, non credo.)

Dimore dell’Alto Monferrato

27/08/2023|Commenti disabilitati su Dimore dell’Alto Monferrato

Passi per Cremolino e l’occhio si sofferma su una bella casa lungo la strada: la classica dimora di fine Otto. C’è infatti la data 1884 sopra la porta d’ingresso, e lungo la facciata un pergolato sorretto da colonnine di ghisa. L’immancabile torretta, e a fianco della casa, su un corpo di fabbrica minore, la statua di un ragazzino pensoso. Siamo - direi - un po’ con De Amicis e un po’ con Gozzano.

Microsculture monumentali

23/08/2023|Commenti disabilitati su Microsculture monumentali

Che la monumentalità non sia legata a semplici questioni dimensionali, lo sappiamo; ovvero, dovremmo saperlo. È bello però averne, di quando in quando, una sorprendente conferma. Pensavo alle microsculture in carta e colla di Stefano Mosto: figure alte poco più d’un centimetro, essenziali nei volumi ma ben definite nell’atteggiamento e nell’espressione dei rispettivi movimenti.

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