In un momento di pausa dalle nostre recenti fatiche, Piero Boccardo mi ha messo davanti agli occhi un fascicoletto a stampa, Temi di letteratura per gli esami di concorso ai posti di volontariato e di commesso di terza classe negli Uffizii Civici, secondo il Regolamento del 5 Aprile 1872.
È un concorso bandito dal Comune di Genova.
Il volumetto risulta stampato il quella stessa città l’anno 1887, nella tipografia dei Fratelli Pagano.
Colpisce che la pretesa conoscenza della letteratura italiana, per un aspirante al posto di commesso di terza classe (e sottolineo, terza), non escluda le cosiddette doti della lingua, e comprenda pertanto barbarismi, idiotismi e solecismi; e che, ad esempio, l’elenco di poeti del Cinquecento si estenda a Luigi Alamanni e Giovanni Anguillara.
Mi chiedo, sinceramente, come me la sarei cavata.