L’ indefinibile piacere della compagnia
faceva quello strano effetto ai nostri cuori,
mi masticavo una gran fetta di malinconia
con l’ansietà che non dovesse durare.
I nostri amici, come sempre, erano buoni con noi
e fumavano lungo
e ridevano forte
e ci toccava rimanere lì.
Noi siamo avvolti di pensieri, e questo è un limite:
ti trovi libero, non sai più fare niente.
L’inaspettata rimozione di un ostacolo
ci lascia soli, composti, prudenti.
Non so che piega prenderanno le cose domani,
poca voglia restare
grande lusso capire:
“Volete camomilla o karkadé ?“
Inesprimibile stupore dell’ironico
che quando parla sa che cosa non vuol dire,
se qualche volta la dolcezza ci preoccupa
è troppo facile lasciarla scappare.
I nostri amici sono usciti coi capelli nel vento,
più felici di prima
con i guanti di lana
e con le cicche dentro il mio sofà.