Non so come io possa aver avuto il coraggio di partecipare diversi anni fa, con quest’immagine, a un sia pur modesto concorso. Èuna foto piena di difetti, con ogni evidenza. La figura del bambino è sottoesposta e non mantiene neppure un credibile valore di sagoma, il taglio dei tronchi di palma in primo piano è colpito da un improvvido flash…
Dovevo essermi messo su una specie di pontile, per riprendere quella palafitta e quel campamentofluviale: e in una di quelle due amache avrei poi dormito, imbozzolato nella zanzariera.
Era il luglio del 1995. Avevo organizzato un’escursione di qualche giorno sul delta dell’Orinoco, partendo da Tucupita su un barcone a fondo piatto.
A condurlo era quel tipo che emerge in secondo piano, con un dente di squalo al collo. Il bambino era semplicemente arrivato da una capanna lì vicino, a curiosare. I tronchi di palma della palafitta – questo lo ricordo bene – non erano fissati alla struttura, e quando ci passavi sopra ballavano; mentre nell’acqua lì sotto, piena di tannino e color coca-cola, gironzolava – così mi si diceva – qualche piraña.
Roba da Jim of the Jungle, insomma. La foto sarà quel che sarà, ma la tengo come una reliquia.